Data: Domenica 24 luglio
Ora: 14 – 17:30 (ora italiana)
Sotto il capitalismo, l'arte e la cultura non sono altro che un’affare, da sfruttare per il profitto. Nel frattempo, le migliori realizzazioni artistiche dell'umanità sono rinchiuse nei caveau privati dei ricchi, o dietro le porte dorate di costose gallerie e teatri - ciò che Trotskij chiamava i "campi di concentramento della mente".
Alla stragrande maggioranza delle persone viene impedito di produrre arte, costretti come sono a dedicare la maggior parte del proprio tempo a lavorare per pochi parassiti, avendo a malapena a disposizione il tempo per riposare. Accademie d’arte costose e gallerie elitarie assicurano che la classe operaia sia tenuta fuori dalla cultura "alta", mentre la necessità di guadagnarsi da vivere impedisce agli artisti di sperimentare e sviluppare le loro arti.
La crisi del capitalismo è anche una crisi della cultura: come vediamo nella parata infinita di grandi successi di supereroi di Hollywood quasi identici, e la stagnazione in un’arte dopo l'altra: dalla letteratura, al teatro, alla musica. La lotta dei marxisti per la rivoluzione è anche una lotta per liberare l'arte dalla logica del profitto, sfruttando così l'intero potenziale creativo dell'umanità.
Letture raccomandate:
- L’arte e la lotta di classe
- Capitalist fetishism and the decay of art
- Il marxismo e l’arte: Introduzione agli scritti di Trotskij sull’arte
- Letteratura e rivoluzione, di L. Trotskij